"Per me, ogni lavoro che incammino è come un primo amore" diceva Tino Faussone, il protagonista de La chiave a stella di Primo Levi, in un italiano un po' sgangherato, costruito come forme e locuzioni sul piemontese, esprimendo tutta la soddisfazione che deriva dal dedicare la vita ad un lavoro che si ama. Tino Faussone si fa portavoce dell'amore di Levi per il Piemonte e per il suo dialetto, un Levi che è lui stesso simbolo di una piemontesità che, come avrà lui stesso modo di dire, è "un mito...almeno per due terzi".
Il secondo numero di Rivista Savej rende appunto omaggio alla figura di Levi, chimico, scrittore e non ultimo piemontese attraverso alcuni articoli che analizzano la ricchezza espressiva de La chiave a stella.
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