Riscoprire storie dal passato ci aiuta a comprendere maggiormente il presente, sia che si tratti di diari di personaggi dimenticati sia che riguardi la rinascita di opere d’arte rovinate dal tempo.
Il mestiere del restauratore sta proprio nel ridar vita a capolavori del passato adottando tecniche all’avanguardia: ce lo racconta Anna Rosa Nicola, esperta restauratrice che ha salvato dal degrado le splendide tavole quattrocentesche dell’abbazia di Vezzolano. Queste opere si possono ricondurre ad un allievo dell’artista rinascimentale Antoine de Lohny, pittore che tanto diede all’arte piemontese di quel periodo. Ma un restauro può anche riportare a galla dubbi e incertezze come nel caso della presunta carrozza utilizzata da Napoleone per raggiungere Milano in occasione dell’incoronazione a Re d’Italia nel 1805.
Imbattendosi nei diari di un medico piemontese si possono poi scoprire dettagli inediti di personaggi che cambiarono la Storia: come il dialogo intercorso tra il cardinale Schuster e Mussolini poche ore prima della fuga di quest’ultimo, il 25 aprile 1945. Sempre dai diari personali ma anche dalle testimonianze orali si riportano alla luce personaggi incredibili che hanno rischiato la vita per salvare il prossimo. È il caso di Don José Molas, sacerdote paraguaiano che, dopo essersi impegnato nella sanguinosa Guerra del Chaco, svolse un ruolo delicatissimo nell’Astigiano per le trattative di liberazione di Alleati, partigiani e renitenti alla leva interfacciandosi con i nazisti. Anche le vicende più note nascondono ancora particolari inediti: uno dei maggiori esperti della vicenda di Sacco e Vanzetti, i due emigrati italiani ingiustamente condannati a morte nel 1927, racconta con fotografie e lettere mai pubblicate la dolorosa vicenda.
Lo scopo dell’archeologo è invece riportare alla luce tesori dimenticati e il Piemonte ha un esempio illustre nella persona di Ernesto Schiaparelli, egittologo di origine biellese che scoprì la tomba di Nefertari e molti altri reperti dal valore inestimabile operando una vasta campagna di scavi in Egitto a inizio Novecento.
Il settimo numero sarà quindi una raccolta di grandi riscoperte, con materiale iconografico inedito, approfondimenti e una rubrica dedicata alla storia delle parole piemontesi. Troverete anche:
- Un viaggio nelle pubblicità del Giornale dell’Expo di Torino del 1911
- Gli animali “nascosti” nei nomi di luogo piemontesi
- Vita e opere di Pietro Canonica, lo scultore che conquistò gli Zar
- Gli ex voto della Consolata e altre chiese del Piemonte
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